Arrivano le Cyber Assicurazioni: a che punto è l’Italia?
Cyber Assicurazioni – Per la maggioranza delle persone le assicurazioni sono quelle obbligatorie, ovvero quelle per le quali il mancato […]
Cyber Assicurazioni – Per la maggioranza delle persone le assicurazioni sono quelle obbligatorie, ovvero quelle per le quali il mancato possesso può comportare una sanzione. Tutto il mondo delle assicurazioni facoltative, invece, ha ancora poco appeal nel nostro Paese perché, per la maggioranza degli italiani, sono preferibile le formule fai da te.
Per esempio la liquidità sul conto corrente è essa stessa una sorta di forma assicurativa perché ci permette di mettere da parte denaro per le eventuali necessità o per far fronte alle emergenze. Tuttavia accade spesso che certi imprevisti siano ben più gravi di quanto si disponga sul conto corrente e, dunque, le capacità individuali sono spesso molto limitate.
Cosa è cambiato con la pandemia?
Con la pandemia qualcosa è cambiato nell’immaginario collettivo e le persone hanno capito l’importanza di proteggersi in anticipo. Dopotutto due comuni su tre, in Italia, sono soggetti a rischio idrogeologico ma solo il 5% dei fabbricati è coperto da una polizza casa.
Ecco perché sul mercato assicurativo si fanno avanti forme mutuali e personalizzabili in grado di far fronte alle necessità individuali. Nell’ambito del rischio tradizionale, sebbene sia aumentata la diffusione delle coperture assicurative, l’Italia è rimasta molto indietro rispetto ai Paesi europei, soprattutto su salute, famiglia e polizza casa.
Business interruption e polizze avanzate
Nel resto dell’Europa, invece, si sono fatte avanti formule molto avanzate di copertura in grado di tener conto dei nuovi rischi emergenti. Per esempio esistono polizze su business interruption, cyber attacchi e persini per le criptovalute. Il mercato delle assicurazioni sta sviluppando nuove unità e prodotti innovativi ma, ad oggi, solo un’esigua minoranza delle PMI risulta aggiornato.
Solo il 3% delle PMI, secondo il Messaggero, risultano assicurate in caso di business interruption o contro attacchi informatici. I nuovi rischi per le imprese, soprattutto quelli di origine informatica, sono ampiamente sottovalutati nel nostro Paese.
Con il lockdown ed il crollo delle attività economiche si sono verificati effetti anche sul fronte sinistri. In ben 26 Paesi su 31, infatti, il ramo danni è diminuito fatta eccezione per i Paesi in cui le polizze contro business interruption sono già ampiamente e diffuse.
Per contro l’offerta assicurativa si evolve e abbraccia sempre più formule di protezione dal rischio che spaziano dalle prestazioni di salute del SSN a quelle di sostegno per futuri casi di non autosufficienza. L’aumento dell’aspettativa di vita, quindi, espone i cittadini a tale rischio e il mondo assicurativo ha già predisposto un’adeguata soluzione.
Ci sono poi le polizze RC, quelle che proteggono dalle responsabilità civili di danni e rischi a terzi per auto, persone e categorie professionali. Infine ci sono le polizze sui fabbricati per danni prodotti da grandine, terremoto, alluvioni e altri danni ambientali.
Cyber Assicurazioni – La situazione in Italia
Per questi casi lo Stato ha stanziato oltre 150 miliardi per ricostruzioni post-sisma e altri 160 miliardi per i danni derivanti da eventi naturali. Purtroppo il ramo danni è piuttosto ampio e imprevedibile e a questi si sono aggiunti quelli derivanti dalla crisi sanitaria.
La situazione in Italia è certamente arretrata perché le aziende sottovalutano la probabilità del verificarsi di attacchi informatici. Abbiamo visto come solo il 3% delle PMI questo tipo di coperture da tali rischi siano considerate prioritarie. Per contro negli Stati Uniti il 61% delle aziende considera la cyber sicurezza tra i maggiori rischi del periodo storico che stiamo vivendo.
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